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"L'imprenditore è portato a donare"

Padre Eraldo, colui che ha innescato la scintilla negli imprenditori del NBP: "Ho riscontrato entusiasmo e capacità di mettere a sistema progetti di beneficenza".

Articolo tratto da NBP Magazine Dicembre 2024

È colui che ha innescato la scintilla negli imprenditori del Nola Business Park. Padre Eraldo, un gesuita milanese ma napoletano d’adozione, da tempo impegnato a Scampia, ha trovato subito le parole per aprire il cuore di coloro che ha incontrato lungo la sua strada.

Come è nata la comunanza di intenti con Giuseppe Carillo e altri imprenditori? Da un primo colloquio circa quattro anni fa con Giuseppe Carillo, favorito da una amicizia comune con un ex collega universitario, è nata una comunanza di intenti. “Ci siamo parlati con Giuseppe Carillo, poi con Claudio Ricci e altri imprenditori, che hanno visitato la ludoteca e centro educativo del Centro Millecolori, fondato e promosso da Suor Edoarda. Il centro ospita tantissimi bambini allo scopo di farli studiare e giocare. Ho unito le mie forze con Suor Edoarda nella dimensione musicale, prima finalizzata allo studio di strumenti musicali e poi alla nascita di un coro affidato alla direzione artistica di Ciccio Merolla prima che diventasse celebre”.

Cosa ha suscitato entusiasmo negli imprenditori? L’entusiasmo è nato vedendo un luogo ricco di energia, colori, bellezza e bambini che giocano insieme. Questo centro ospita sia bambini rom sia bambini napoletani delle cosiddette “case dei puffi”, due categorie considerate marginali. Vederli collaborare e creare musica insieme ha suscitato emozione e ammirazione.

Come si riesce a far avvicinare imprenditori e manager, spesso impegnati nel lavoro? Credo che l’uomo, prima che l’imprenditore, abbia una naturale propensione al bene. Occorre canalizzare questa inclinazione e trasformarla in un bisogno indispensabile di vita: aprire finestre su realtà nuove, lasciar entrare luce e aria fresca, e completare la propria esperienza di vita. L’imprenditore allora si accorge di questa aria fresca, che sa di vita, e gli offre la possibilità di completare la sua vita. Dare fa bene a chi riceve e a chi dà, soprattutto se inserito in una relazione umana vivificante. Nel fare del bene c’è sicuramente un aspetto di gratificazione personale.

Non c’è il rischio che la beneficenza resti episodica? Esatto. Qui entra il discorso dell’associazione, per canalizzare la gratificazione dal puro narcisismo in percorsi, programmi e progetti e trasformarla in cura, con una ripetizione del gesto donativo dell’imprenditore, scandita nel tempo. Con feedback e documentazione da parte di chi porta avanti le attività solidali con gli ultimi e i poveri. Per fare questo è necessaria una forma. Un’associazione richiede una forma più personalizzata rispetto a una fondazione, che ha un patrimonio destinato a un fine, mentre l’associazione ha un gruppo di persone che seguono un fine comune. La scelta dell’associazione è stata proprio per far sì che gli imprenditori si sentano coinvolti personalmente, non solo patrimonialmente.

Qual è stata la risposta degli imprenditori del Nola Business Park? Sono numerosi gli imprenditori e consulenti che hanno già aderito, e altri sono in procinto di farlo. Io sono di Milano: il milanese è imprenditore e basta, quello del sud è un umanista, coltiva interessi più svariati. Nell’impresa porta quella dimensione umana che rende lo scambio caldo e intelligente. Ho riscontrato anche una competenza altissima, mediamente più alta rispetto a persone contestualizzate solo nel terzo settore, e grande rapidità operativa. Milano ha una grande tradizione nel Charity. Quello che stiamo facendo a Napoli con NO NAME PER IL SOCIALE ETS è finalmente mettere a sistema ciò che al Sud non viene strutturato efficacemente. L’associazione ha lo scopo di mettere a sistema intelligenza, cultura e preparazione tra imprenditori.

Qual è il valore aggiunto del NBP per l’associazione? Il valore aggiunto è l’aggregazione e la concentrazione di imprenditori. Questo sistema aiuta alla chiusura del gruppo e poi apre su Napoli e, potenzialmente, sul mondo. È caratterizzato dalla vicinanza diretta a realtà reali di bisogno. L’associazione può seguire più progetti contemporaneamente e intervenire dove c’è un bisogno. La peculiarità è che è costituita in modo manageriale da imprenditori, garantendo che la carità sia strutturata, duratura e con obiettivi verificabili, scalabili ed efficaci nel tempo.

Qual è il principio guida? Per dirla alla Sant’Ignazio di Loyola: “Per il maggior bene, non solo per il bene”.