Il “gran cuore” del Nola Business Park

La riflessione di partenza dei promotori (interni al NBP) è stata che, per raggiungere questo obiettivo, sia necessario agire come facilitatori, connettendo risorse private, realtà imprenditoriali, competenze manageriali e attori sociali.

No Name per il Sociale, inoltre, intende sostenere progetti sociali già attivi, selezionandoli in base:

• all’impatto sociale e alla capacità di risposta ai bisogni;
• al potenziale di crescita e scalabilità;
• e al rischio che essi si interrompano qualora venisse a mancare il sostegno finanziario.

La visione dei promotori di No Name è estremamente chiara. Partendo dal presupposto che non bastano le buone intenzioni, essi ritengono che nel sociale sia essenziale agire come imprenditori ed investitori, non come meri enti erogatori.

I progetti vanno pensati e finanziati in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo.
Perché sostenere finanziariamente una tantum i progetti non solo è inefficiente, ma penalizza i progetti a maggiore impatto.

È invece indispensabile, per qualunque progetto selezionato, definire obiettivi chiari e misurare costantemente i risultati per assicurare la massima efficacia.

Insomma, ripetono in coro: “Vogliamo insegnare a pescare e non distribuire pesci”.

Ora, l’Associazione (costituita nei mesi scorsi) si presenta il 3 luglio agli operatori. Il NBP ha sempre dimostrato di avere “un cuore grande” e accoglierà con entusiasmo questa iniziativa, peraltro nata al suo interno: dal modo più semplice, ma non meno importante, destinando il 5 x mille a No Name per il Sociale ETS, a quello più partecipativo, diventando sostenitore dell’Associazione.